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Storia ed archeologia della Riserva naturale di Nomentum

La Riserva prende il nome dalla città latino-sabina di Nomentum (IV secolo a.C.) della quale rimangono resti della cinta muraria in località Montedoro al km. 21,500 della via Nomentana. L’antico tracciato e parti del basolato della via romana sono ancora visibili.
L’odierno abitato di Mentana risale all’VIII secolo quando, in seguito all’invasione longobarda (712-744) dell’antica Nomentum, gli abitanti cominciarono a trasferirvisi in un processo poi continuato e diluito nel tempo fino all’abbandono definitivo dell’antico centro, avvenuto tra la fine del X e l’inizio dell’XI secolo. La città fu sede di diocesi dal V secolo fino al 984, anno in cui costituì insieme alla diocesi foronovense l’unica e importante diocesi di Sabina. Con il pontificato di Gregorio VII (1073-1085) divenne possesso dei Monaci di San Paolo, passò poi ai Capocci (intorno al XIII secolo), agli Orsini (XV secolo), ai Peretti (fine XVI secolo) e infine ai Borghese. Nel 1867, nella piana a sud-est di Mentana, nei pressi di Conventino, avvenne lo storico scontro fra le truppe francesi e pontificie e i garibaldini che rimasero sconfitti. Questo evento, insieme ad altri legati al periodo dell’unità d’Italia, è ricordato nel Museo Nazionale della Campagna dell’Agro Romano per la Liberazione di Roma (Via delle Mura 2, tel. 06/90627194).

Altri elementi di interesse storico-archeologico presenti nell’area sono:

– la Casa di Federico Zeri, nella zona di Casali, circondata da terrazze e giardini con vista sul Monte Gennaro e sul Terminillo, costruita dall’architetto Andrea Busiri Vici negli anni ’60 del XX secolo; si segnala soprattutto per l’enorme collezione di opere d’arte e di fotografie raccolte da Federico Zeri, scomparso nel 1998, e da lui donate all’Università di Bologna, che ha costituito un’apposita Fondazione per la loro conservazione.

– il Romitorio, in cui si trova la villa Dominedò, costruita intorno alla metà del Novecento sul luogo dove si trovava in origine la Chiesa del Buonconsiglio o di Santa Maria in Via, affidata ad un Eremita (da cui il nome Romitorio del luogo) all’epoca della sua ricostruzione intorno al 1600.

– La Torre delle torri, che si eleva oggi per un’altezza di circa 10 metri, apparteneva probabilmente ad un sistema di comunicazione e di difesa della zona sud e in particolare delle strade di collegamento tra la Nomentana e la Palombarese. Un’altra torre di vedetta permane sull’altura di Monte d’Oro, di notevole importanza strategica in quanto luogo fortificato più vicino a Mentana e con una visuale particolarmente ampia