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La geologia della Riserva naturale del Monte Soratte

La Riserva Naturale del Monte Soratte comprende tutto il rilievo carbonatico del Monte Soratte fino a Monte Piccolo a Sud-Est (escluso il centro abitato di Sant’Oreste), elevandosi con pareti molto ripide dalla zona pianeggiante alla destra del Tevere. Il rilievo ha una forma ellittica lunga 5,5 Km., orientata NO-SE, con la vetta più alta a quota 691 metri. Il Monte Soratte, se ora appare come un’isola terrestre nella valle del Tevere, in tempi remoti fu una vera isola del mare, quando nel corso del Pliocene tutte le zone circostanti vennero invase dalle acque marine. A testimonianza di quel periodo l’area circostante il rilievo è caratterizzata da sabbie e argille che si sono formate dai sedimenti marini.

Alla base del versante occidentale si osserva la presenza di materiali piroclastici eruttati dal complesso Vulcanico Sabatino durante il Quaternario. La natura calcarea del Monte Soratte è alla base di fenomeni carsici sotterranei che interessano tutto il corpo del rilievo creando cavità, talvolta collegate tra loro, a sviluppo soprattutto verticale. La più imponente di tali cavità, la Grotta di S.Lucia (110 m di profondità e 300.000 mc di volume), fu scoperta nel 1967 nel corso dei lavori di estrazione di una cava che ne hanno causato il crollo della volta, portando alla luce il più grande ambiente naturale sotterraneo del Lazio.  I pozzi denominati Meri, situati sul lato orientale, sono un altro esempio di fenomeno carsico costituito da un sistema di tre voragini comunicanti tra loro e profondo complessivamente 115 m.