A dispetto dei significati retorici acquisiti, la Giornata Internazionale della Donna nasce per celebrare libertà e diritti fondamentali conquistati dal genere femminile, e ricordare i traguardi non ancora raggiunti.
Discriminazioni, disuguaglianze e violenza di genere sono infatti ancora fatti e parole del nostro tempo, come lo è una certa logica machista e aggressiva, che muove le guerre e che oggi minaccia la pace e la democrazia in Europa.
Questo 8 marzo va, pertanto, rivolto innanzitutto alle donne che resistono e reagiscono alla violenza e alle distruzioni, in Ucraina e nei tanti altri teatri di guerra e di oppressione nel mondo.
Questo 8 marzo va dedicato anche alle donne russe, che esercitano il proprio dissenso, nonostante i rischi che corrono.
Questo 8 marzo va dedicato a tutte le lavoratrici, che in questi ultimi anni hanno subito, a causa della pandemia, un ulteriore carico di impegni di cura e di sostegno familiare, alle numerose donne che hanno perso il lavoro ed a quelle che hanno visto aumentare le violenze domestiche.
Nello scenario attuale l’8 marzo assume più i caratteri di una giornata di lotta che di festa, ma attraverso tutte queste donne intravediamo il volto di un’altra umanità, che si staglia in netto contrasto sullo sfondo di indifferenza, crudeltà ed orrore della guerra.
Le donne sono consapevoli di dover lottare per tenere in vita il dialogo e la pace, per fare in modo che siano altri i valori, i protagonismi e gli equilibri che muoveranno la nostra Storia futura.
Avv. Gianna BALDONI, Consigliera di Parità Città Metropolitana di Roma Capitale