MENU

Per saperne di più sul WIFI

Wi-Fi, abbreviazione di Wireless Fidelity, è un termine che indica dispositivi che possono collegarsi a reti locali senza fili L(WLAN).

L’Architettura

Le reti Wi-Fi sono infrastrutture relativamente economiche e di veloce attivazione e permettono di realizzare sistemi flessibili per la trasmissione di dati usando frequenze radio, estendendo o collegando reti esistenti ovvero creandone di nuove.

L’architettura internet è del tutto simile ai tradizionali ISP che forniscono un punto di accesso (il PoP) agli utenti che si collegano da remoto.

La fonte di connettività a banda larga può essere via cavo (ADSL o HDSL), oppure via satellite. Oggi esistono connessioni a internet satellitari bidirezionali, che consentono alte velocità di trasferimento dei dati sia in download che in upload. La trasmissione satellitare ha, tuttavia, tempi di latenza elevati; il tempo di attesa prima che inizi l’invio dei pacchetti, detto tempo di latenza, è dell’ordine di 1-2 secondi, e quindi un tempo molto grande se confrontato ai pochi centesimi di secondo necessari ad una connessione DSL.

A partire dalla fonte di banda, si può espandere la rete attraverso la tecnologia Wi-Fi. L’installazione delle antenne è semplice. Si tratta di antenne piccole: normalmente sono scatolotti larghi circa 20 cm e spessi qualche centimetro, ma possono essere anche più piccole.

Tipo di copertura

Le coperture di queste antenne sono fondamentalmente di due tipi: omnidirezionali e direttive.

Le antenne omnidirezionali vengono utilizzate di norma per distribuire la connettività all’interno di uffici, o comunque in zone private e relativamente piccole. Oppure, con raggi d’azione più grandi, si possono coprire aree pubbliche (come aeroporti, centri commerciali ecc.).

Con le antenne direttive è invece possibile coprire grandi distanze, definibili in termini di chilometri, e sono utili proprio per portare la banda larga nei territori scoperti dalla rete cablata. In questo caso, è possibile aggregare più reti in un’unica grande rete, portando la banda in zone altrimenti scollegate.

Con un access point è possibile coprire con banda larga fino a una distanza di 300 metri teorici (uso domestico) se non vi è alcuna barriera in linea d’aria. In presenza di muri, alberi o altre barriere il segnale decade a 150 metri. Tuttavia, con 2-3 antenne direzionali dal costo ancora inferiore la copertura dell’access point sale a 1 km. Il segnale delle antenne direzionali, diversamente da quello dell’access point, è sufficientemente potente (in termini di Watt di potenza trasmissiva) da mantenere lo stesso raggio di copertura di 1 km, inalterato anche in presenza di barriere in linea d’aria.

Un Access Point è un dispositivo che permette all’utente mobile di collegarsi ad una rete wireless. L’access point, collegato fisicamente ad una rete cablata (oppure via radio ad un altro access point), riceve ed invia un segnale radio all’utente, permettendo così la connessione.

È possibile collegare più access point alla stessa rete cablata e/o tra di loro per creare in questo modo una rete più grande che permetta l’handover.

Reti senza fili a basso costo sono diventate rapidamente popolari verso la fine degli anni ’90 e primi anni 2000 poiché permettono di minimizzare il cablaggio dei cavi di collegamento di rete usati nelle reti ethernet tradizionali, riducendo drasticamente i costi d’impianto. Le reti senza fili permettono inoltre maggiore mobilità agli utenti, liberandoli dal vincolo di impiego del terminale nei pressi di una presa di rete: nell’industria e nel commercio, ad esempio, terminali portatili o palmari wireless consentono agli utenti maggiore operatività, quali la possibilità di compiere operazioni di registrazioni o rettifica di dati, carichi e scarichi di merce, direttamente ed in tempo reale negli archivi degli elaboratori centrali. Nel settore della grande distribuzione, terminali wireless affidati al cliente permettono la registrazione degli acquisti ed al successivo pagamento con ridotta o del tutto assente interazione con gli addetti di cassa.

Un Access Point 802.11 può normalmente comunicare con circa 30 client nel raggio di circa 100 m. La banda di comunicazione può variare molto in funzione di diverse variabili come il posizionamento interno o esterno, l’altezza dal suolo, la presenza di ostacoli vicini, il tipo di antenna, le attuali condizioni meteo, la frequenza radio su cui opera e la potenza di output del dispositivo. La banda dell’Access Point può essere estesa attraverso l’utilizzo di ripetitori e riflettori del segnale, i quali possono far rimbalzare e amplificare i segnali radio che altrimenti non potrebbero essere ricevuti ordinariamente. Sono stati effettuati alcuni esperimenti in questo senso, al fine di permettere l’estensione delle portate delle reti wireless a distanze di diversi chilometri.

L’uso tipico di un Access Point è quello di collegarlo ad una LAN e consentire così ad utenti muniti di dispositivi wireless di usufruire dei servizi di rete LAN con il vantaggio della mobilità. In questa configurazione l’Access Point agisce da gateway per i client wireless. Un altro utilizzo è quello di collegare due LAN distinte; ad esempio, se due uffici di una azienda sono separati da una strada pubblica, può risultare economicamente più vantaggioso sfruttare l’etere attraverso due Access Point (uno per ogni sede) invece di portare dei cavi sotto terra (con possibili problematiche di permessi comunali). In questo caso gli Access Point saranno configurati in modalità definita bridge (ponte)

Esiste solo un numero limitato di frequenze legalmente utilizzabili in ambiente wireless. Al fine di evitare interferenze, normalmente Access Point adiacenti utilizzano frequenze differenti per comunicare con i client. Le periferiche wireless sono in grado di operare su frequenze differenti e possono rapidamente spostarsi da una all’altra per ottenere la ricezione migliore da un Access Point differente. Comunque, il numero limitato di frequenze disponibili può rendere problematico il funzionamento delle apparecchiature wireless in città ad alta concentrazione di edifici, dove è possibile incontrare molti Access Point e dove diventa quindi difficile trovare una frequenza disponibile

Hotspot (WLAN)

Con il termine Hotspot ci si riferisce comunemente ad un’intera area dove è possibile accedere ad Internet senza fili, utilizzando uno specifico protocollo fisico di rete (lo standard più diffuso è il Wi-Fi), attraverso il servizio fornito da un provider. Più precisamente è il termine che indica un’area dove un provider di accesso per rete wireless consente di collegarsi.

Nella accezione generica del termine, è possibile trovare ormai Hotspots per accedere ad Internet in ristoranti, stazioni ferroviarie, aeroporti, librerie, alberghi ed in moltissimi altri luoghi aperti al pubblico.

Dal punto di vista economico, le modalità di accesso sono molteplici; in Italia raramente si possono individuare punti di accesso realmente gratuiti per accedere alla Rete in questa modalità. La maggior parte degli esercizi pubblici mette a disposizione il proprio Hotspot dietro pagamento di tariffe a gettone, che dipendono dal tempo di collegamento del client piuttosto che dall’effettivo uso delle risorse di rete. Per questo motivo, unitamente ad una legislazione restrittiva che solo di recente è stata abolita, nel nostro Paese questo tipo di servizio si è diffuso tutto sommato in modo ridotto e solo di recente, rispetto anche alle medie europee.

Fonte: Wikipedia