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La Consigliera delegata Cristina Michetelli al convegno “Il reato di femminicidio: efficacia, criticità e prospettive future”

20 Novembre 2025

In occasione della imminente Giornata Internazionale per l’Eliminazione della Violenza contro le Donne, Città metropolitana di Roma Capitale ha ospitato a Palazzo Valentini il convegno organizzato dall’Associazione Giuriste in Genere dal titolo “Il reato di femminicidio: efficacia, criticità e prospettive future”, un appuntamento di alto profilo giuridico e istituzionale, dedicato ad una delle emergenze più gravi del Paese, alla luce della nuova proposta di legge in approvazione in Parlamento.

Tra le relatrici l’Avv. Cristina Michetelli, delegata al Bilancio e Patrimonio della Città Metropolitana di Roma Capitale, che ha evidenziato come la formulazione della nuova figura di reato segni, sotto il profilo politico, una grande svolta culturale nel nostro Paese, in analogia con le legislazioni più avanzate di altri Paesi europei e con il dettame della Convenzione di Istanbul.

«Il femminicidio è l’esito estremo della violenza e della prevaricazione di genere. La formulazione del nuovo reato di femminicidio, su cui c’è stata la convergenza di tutte le forze politiche in Parlamento, ha il pregio di sottolineare la gravità di questo reato e l’attenzione che il nostro legislatore ha voluto dare al contrasto di un fenomeno purtroppo ancora gravissimo. Accanto a questo, nel DDL 1433 vengono promossi strumenti normativi ulteriori a protezione delle donne rispetto ai reati da Codice Rosso, come l’obbligo della Procura di audire direttamente le vittime entro tre giorni dal fatto, o come la distanza minima, nell’applicazione del braccialetto elettronico all’indagato/imputato, di almeno 1000 metri, o ancora procedure mirate a tutela delle statuizioni civili o per l’accesso al gratuito patrocino. Tutele importanti per rendere più efficace la protezione dei diritti delle vittime», ha dichiarato Michetelli.

Nel suo intervento, la delegata ha analizzato la nuova figura di reato oltre che sotto il profilo politico, anche dal punto di vista tecnico-giuridico.

Nel corso del convegno tali aspetti sono stati approfonditi grazie all’importante contributo della Senatrice Valeria Valente, componente della Commissione bicamerale di inchiesta sul femminicidio, da sempre impegnata sui reati da Codice Rosso e sulle Politiche di genere, che in sede parlamentare ha dato un contributo fattivo ed essenziale al DDL 1433 e alla formulazione del nuovo reato.

Apprezzatissimi e stimolanti sono stati anche gli interventi dei Sostituti Procuratori di Roma Dott. Giuseppe Cascini e Dott. Antonio Verdi, entrambi del pool anti violenza, e della Prof.ssa di Diritto Pubblico Generale Giovanna Montella.

Infine le Avvocate dell’Associazione Giuriste in Genere, attraverso la moderatrice Giulia Spadazzi e la Presidente Viviana Straccia, hanno sottolineato l’esigenza di un cambio di passo nella prevenzione dei reati contro le donne, così come di un adeguamento del linguaggio giuridico alla peculiarità delle vittime dei reati da Codice rosso.

Tuti i relatori hanno convenuto che la nuova figura di reato, una volta approvata, richiederà un monitoraggio tecnico continuo, una specifica formazione specialistica anche all’interno della magistratura e un coordinamento nell’osservazione tra i diversi livelli istituzionali.

Inoltre, in tema di efficacia della nuova norma, è stata sottolineata da tutti i relatori l’esigenza di una seria riforma della Giustizia, attraverso l’impiego di maggiori risorse che rendano il sistema equo, giusto e veloce.

L’evento si è concluso con un forte appello congiunto a rafforzare l’efficacia della normativa sul femminicidio, a superare le criticità attuative e a consolidare un approccio multidisciplinare rispetto alla violenza di genere.

«Ringrazio l’Associazione Giuriste in Genere per aver portato a Palazzo Valentini un confronto politico, tecnico e giuridico di così grande qualità. Questa è una battaglia culturale che potremo vincere solo se terremo unite insieme le forze di istituzioni, professioniste del diritto, magistratura, politica associazioni e comunità», ha concluso Michetelli.