Si è tenuto il 30 giugno a Palazzo Valentini il convegno promosso dal CPO dell’ Ordine degli Avvocati di Roma con il patrocinio di Città metropolitana di Roma Capitale, su “Pianificare e programmare il futuro dell’Avvocatura tra partecipazione e Rappresentanza”.
A introdurre i lavori, la Consigliera Cristina Michetelli, Avvocata e delegata al Bilancio e Patrimonio in Città metropolitana.
Sono intervenuti: Avv. Paolo Nesta, Presidente del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Roma e da remoto la Dott.ssa Antonella Sberna, Vice Presidente Parlamento Europeo A moderare l’incontro, Avv. Luciana Delfini, Presidente del COA di Roma e Coordinatrice della Rete CPO degli Ordini Forensi del Lazio.
“Come delegata di Città metropolitana a Bilancio e Patrimonio, vi do il benvenuto nel nostro splendido palazzo, che stiamo riaprendo alla cittadinanza e alle rappresentanze sociali e professionali, portando i saluti del Sindaco Roberto Gualtieri e di tutta l’Amministrazione. Le grandi sfide del cambiamento sociale e dello scenario internazionale, portano a una dovuta e necessaria riflessione su come l’Avvocatura possa ridefinire e riaffermare la propria identità, come pilastro fondamentale della giustizia e della garanzia dei diritti costituzionali. Questo è un momento cruciale, in cui i cambiamenti interessano la visione stessa della professione da parte dei cittadini, le modalità di esercizio – considerando l’elevato livello di digitalizzazione nonché il tema dell’intelligenza artificiale -, i costi della professione. Ci troviamo di fronte a una riduzione degli iscritti all’Ordine, dal 2022 in poi, così come a un calo degli iscritti alle facoltà di Giurisprudenza, di circa il 39% in 10 anni. Esiste ancora disparità di genere come insoddisfazione sui compensi, specialmente nelle regioni più svantaggiate. Difficoltà contingenti e di scenario, nazionale e internazionale, che ci impongono una riflessione su più fronti: dobbiamo saper cogliere una sfida giuridica ma anche e soprattutto etica, investire fortemente sulla formazione tecnica e culturale dei più giovani, approfondire lo scenario internazionale e la compressione dei diritti, partendo da quanto sta accadendo in democrazie autarchiche come Turchia e Stati Uniti, saper interpretare con duttilità ed empatia la società che cambia, per poter mantenere quella che non è una semplice professione, ma una funzione “politica”, intesa in senso lato, a garanzia dei diritti e delle libertà, specialmente dei soggetti più fragili. La professione dell’Avvocato non deve essere percepita come un corpo estraneo, ma come un baluardo della giustizia e della difesa dei diritti e dei valori fondamentali dell’uomo”.
Cristina Michetelli, Consigliera delegata Bilancio e Patrimonio di Città metropolitana di Roma Capitale.