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Il “lavoro agile”

L’attuazione della previsione contenuta nella Legge 124/2015 “Deleghe al Governo in materia di riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche”, ed in particolare con l’articolo 14 comma 1 della legge, che prescrive alle amministrazioni pubbliche di adottare misure organizzative che promuovano la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro mediante meccanismi che favoriscano un’organizzazione flessibile delle attività la cui valutazione avvenga  utilizzando risultati misurabili (ad es. il raggiungimento di obiettivi). Lo schema di Direttiva del PDCM recante indirizzi per l’attuazione dei commi 1 e 2 dell’art. 14 (già sopra richiamato) contiene le linee guida inerenti l’organizzazione del lavoro e finalizzate a promuovere la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro dei dipendenti. In esse viene doverosamente riportato uno stralcio del contenuto della “Risoluzione del Parlamento europeo del 13 settembre 2016” in merito alla creazione di condizioni del mercato del lavoro favorevoli all’equilibrio tra vita privata e vita professionale:  “al punto 48 della Risoluzione, il Parlamento sostiene il “lavoro agile”, un approccio all’organizzazione del lavoro basato su una combinazione di flessibilità, autonomia e collaborazione, che non richiede necessariamente al lavoratore di essere presente sul posto di lavoro o in un altro luogo predeterminato e gli consente di gestire il proprio orario di lavoro, garantendo comunque il rispetto del limite massimo di ore lavorative giornaliere e settimanali stabilito dalla legge e dai contratti collettivi; sottolinea pertanto il potenziale offerto dal lavoro agile ai fini di un migliore equilibrio tra vita privata e vita professionale, in particolare per i genitori che si reinseriscono o si immettono nel mercato del lavoro dopo il congedo di maternità o parentale; si oppone tuttavia alla transizione da una cultura della presenza fisica a una cultura della disponibilità permanente; invita la Commissione, gli Stati membri e le parti sociali, in sede di elaborazione delle politiche in materia di lavoro agile, a garantire che esse non impongano un onere supplementare ai lavoratori, bensì rafforzino un sano equilibrio tra vita privata e vita professionale e aumentino il benessere dei lavoratori; sottolinea la necessità di concentrarsi sul conseguimento di obiettivi occupazionali al fine di scongiurare l’abuso di queste nuove forme di lavoro; invita gli Stati membri a promuovere il potenziale offerto da tecnologie quali i dati digitali, internet ad alta velocità, la tecnologia audio e video per l’organizzazione del (tele) lavoro agile”.

IL LAVORO AGILE IN PRATICA

Il lavoro agile è una modalità di lavoro innovativa basata su un forte elemento di flessibilità, in modo particolare di orari e sede, svolta saltuariamente al di fuori dei locali dell’Ente avvalendosi delle tecnologie informatiche.  Attualmente si inserisce nelle maggiori realtà organizzative come strumento di conciliazione vita-lavoro da collocarsi all’interno di un più ampio piano di welfare. Dal punto di vista delle lavoratrici e dei lavoratori coinvolti, il lavoro “agile” influisce sul benessere organizzativo e migliora la conciliazione  tra vita lavorativa e vita familiare; ha un sicuro effetto di miglioramento anche in termini ambientali considerando la minore richiesta di mobilità la cui conseguenza è un’ovvia diminuzione delle emissioni di CO2 nell’atmosfera.

Il CUG si è attivato all’interno dell’Amministrazione al fine di promuovere l’avvio del progetto di sperimentazione che partirà a breve.

Policy aggiornata in materia di lavoro agile