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Scheda A – Autorizzazione allo scarico di acque reflue ai sensi della Parte terza del D.Lgs.152/06

Nel caso l’istanza riguardi l’autorizzazione allo scarico, (nuova, rinnovo o modifica) ai sensi della parte terza del D.Lgs. 152/06 deve essere presentata la seguente documentazione:

N.B. Se lo scarico avviene in fognatura o è uno scarico domestico sul suolo < 50 a.e. la competenza amministrativa dell’autorizzazione allo scarico è del Comune territorialmente competente. Si raccomanda pertanto di consultare il Comune per verificare la documentazione tecnica prevista.

Per il riepilogo della Documentazione richiesta cliccare qui.

Guida alla compilazione della scheda A

Quadro A1 si deve specificare con maggior dettaglio possibile la tipologia degli scarichi dello stabilimento
Quadro A2 si deve descrivere la provenienza delle acque di scarico e le materie prime che possono entrare in contatto con lo scarico
Quadro A3 si deve compilare il quadro dei prelievi fornendo gli estremi dei titoli posseduti per il prelievo
Quadro A4 si deve inserire il numero dei punti di scarico oggetto dell’autorizzazione.

Per ogni punto di scarico andrà compilata una scheda A – scarico

Quadro A5 va compilato solo se si tratta di acque reflue urbane
Quadro A6 compilare le informazioni come di seguito riportato:

Quadro A6.1: deve essere indicata la composizione dello scarico finale.

Quadro A6.2: da compilare se lo scarico avviene in corpo idrico superficiale indicando la denominazione del corpo idrico indicata su base catastale

Quadro A6.3: da compilare se lo scarico avviene sul suolo in tal caso dovranno essere compilate le informazioni riportate nei punti che vanno da 1 a 7 del riquadro

Quadro A7 va compilato solo se si tratta di acque reflue urbane o industriali indicando la tipologia del sistema di depurazione
Quadro A8 va compilato solo se si tratta di acque reflue domestiche indicando la tipologia del sistema di depurazione

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Guida alla compilazione della scheda A – scarico

Per ogni punto di scarico  deve essere compilata la scheda inserendo

Punto 1 si devono specificare le coordinate esatte relative allo  scarico indicando il sistema di coordinate adottato
Punto 2 si deve indicare il nome del corpo ricettore che viene riportato sulla carta catastale

·         NB un corpo idrico non catastalmente censito non potrà essere considerato un corpo idrico ma eventualmente scolina naturale (cioè suolo a tutti gli effetti)

 

Punto 3 si devono indicare gli estremi dell’autorizzazione in opere in alveo (ex RD 368/1904 o RD 523/1904 e LR 53/98)

·         per in nuovi scarichi è obbligatorio e non si può procedere all’autorizzazione dello scarico in sua assenza.

·         nel caso dei rinnovi, se non reperibile, potrà essere presentata l’Asseverazione a fini idraulici a firma e timbro di tecnico abilitato su modello predisposto dalla Città metropolitana

·         per scaricare in una canaletta stradale è necessario che vi sia il nulla osta del gestore della strada e inoltre deve essere chiarita la natura della canaletta ed il recapito finale dello scarico

Punto 4 a Punto 9 compilare le diverse sezioni indicando con precisione quanto viene richiesto.
Punto 10 Si deve indicare se nello stabilimento sono prodotte, utilizzate o trasformate le sostanze pericolose :

·         ricomprese nella tabelle 1/A e 1/B dell’allegato 1 alla Parte Terza del D.Lgs152/06 indicando le sostanze presenti e la loro possibile presenza nello scarico;

·         ricomprese nella tabella 5 dell’allegato 5 alla Parte Terza del D.Lgs152/06 e la loro possibile presenza nello scarico;

·         ricomprese nella tabella 3/A dell’allegato 5 alla Parte Terza del D.Lgs152/06 indicando le sostanze presenti e il quantitativo sia in concentrazione che in quantità annuale scaricata.

 

Punto 11 Indicare la presenza di sistemi di controllo fissi istallati al pozzetto fiscale

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Documentazione da allegare alla SCHEDA A

In  caso di rinnovo dovrà essere allegata la seguente documentazione:

Elaborato grafico (a timbro e firma del tecnico) che deve essere leggibile in ogni sua parte e contenere obbligatoriamente i seguenti elementi:

●        stralcio catastale della zona con indicato il lotto e il tracciato dello scarico dall’insediamento al punto di immissione nel corpo ricettore;

●         planimetria del lotto dalla quale si rilevino:

○        gli edifici o fabbricati con evidenziate le canalizzazioni interne e/o esterne, distinte a seconda della natura delle acque convogliate (acque domestiche, di processo, di prima pioggia, meteoriche, di raffreddamento);

○        l’ubicazione degli eventuali pozzi utilizzati per l’approvvigionamento idrico;

○        l’ubicazione dell’impianto di depurazione o altri sistemi di trattamento delle acque reflue;

○        l’ubicazione dei pozzetti di ispezione(pozzetti fiscali e pozzetti di controllo anche parziali);

○        l’ubicazione e sviluppo del sistema di subirrigazione (per scarichi domestici  > 50 abitanti equivalenti in subirrigazione );

●        schema di flusso;

●        pianta e sezione dell’impianto di depurazione, con legenda esplicativa delle parti che lo compongono e relative dimensioni.

Dichiarazione di non intervenute modifiche rispetto alla precedente autorizzazione posseduta, secondo il “Modello non intervenute modifiche

In  caso di nuova autorizzazione o modifica dovrà essere allegata la seguente documentazione:

Relazione Tecnica,  timbrata e firmata da tecnico abilitato, che deve contenere i seguenti elementi:

●        tipologia dell’impianto;

●         descrizione delle fasi del trattamento;

●        caratteristiche qualitative e quantitative delle acque trattate, con particolare riferimento agli abitanti equivalenti e al carico idraulico, nonché la verifica dimensionale dell’impianto con indicati i dati di progetto;

●        coordinate dello scarico;

●        corpo ricettore dello scarico;

●        rapporto di diluizione dello sfioratore;

●        tipologia della condotta di scarico (ad esempio: privata, consortile, …);

●        dati di progetto e dimensionamento del sistema di dispersione in subirrigazione o fitodepurazione o evapotraspirazione (per gli scarichi sul suolo)

 

Anche in caso di modifica la relazione è obbligatoria: può anche riguardare le sole modifiche apportate, fermo restando che deve essere chiaro il quadro da autorizzare.

 

In caso di nuova autorizzazione per revoca della precedente autorizzazione la relazione dovrà contenere le azioni e i rimedi adottati e gli interventi effettuati per il ripristino dell’efficienza dell’impianto di depurazione o per il superamento delle cause che hanno portato alla revoca.

 

Nella relazione tecnica: lo schema di trattamento descritto oltre ad essere coerente con la planimetria presentata, deve essere compatibile con la tipologia di scarico e non devono esserci miscelazioni tra tipi di scarichi non compatibili.

Nei casi previsti dal regolamento (ad es. canili, case di cura, laboratori di ricerca con stabulario, impianti domestici/urbani con almeno 500 a.e.)  si deve considerare la disinfezione

Relazione sull’attività svolta che deve contenere:

●        descrizione dell’attività svolta nell’insediamento con particolare riferimento all’uso delle acque e all’origine dei reflui;

●        per gli insediamenti industriali dovrà essere riportata una descrizione dettagliata del processo di lavorazione e l’indicazione delle materie prime che intervengono nel processo.

Elaborato grafico (a timbro e firma del tecnico) che deve essere leggibile in ogni sua parte e contenere obbligatoriamente i seguenti elementi:

●        stralcio catastale della zona con indicato il lotto e il tracciato dello scarico dall’insediamento al punto di immissione nel corpo ricettore;

●         planimetria del lotto dalla quale si rilevino:

○        gli edifici o fabbricati con evidenziate le canalizzazioni interne e/o esterne, distinte a seconda della natura delle acque convogliate (acque domestiche, di processo, di prima pioggia, meteoriche, di raffreddamento);

○        l’ubicazione degli eventuali pozzi utilizzati per l’approvvigionamento idrico;

○        l’ubicazione dell’impianto di depurazione o altri sistemi di trattamento delle acque reflue;

○        l’ubicazione dei pozzetti di ispezione(pozzetti fiscali e pozzetti di controllo anche parziali);

○        l’ubicazione e sviluppo del sistema di subirrigazione (per scarichi domestici  > 50 abitanti equivalenti in subirrigazione );

●        schema di flusso;

●        pianta e sezione dell’impianto di depurazione, con legenda esplicativa delle parti che lo compongono e relative dimensioni

Dichiarazione, firmata e timbrata da tecnico abilitato, attestante la conformità delle opere eseguite agli elaborati tecnici presentati secondo il Modello AUA conformità
Se lo scarico avviene sul/nel suolo dovrà essere presentata:

 

·         Dichiarazione, firmata e timbrata da tecnico abilitato, attestante la conformità delle opere eseguite agli elaborati tecnici presentati nonché all’impossibilità di diversi recapiti secondo il Modello AUA conformità suolo;

·         Relazione idrogeologica firmata e timbrata da un geologo, finalizzata alla verifica dell’impatto dello scarico sul suolo o negli strati superficiali del sottosuolo, da redigersi a firma di geologo abilitato allo svolgimento della professione, dovrà essere presentata per tutte le tipologie di scarichi ai sensi dell’art. 103 comma 1 e dell’all. 5 parte terza del D.lgs. 152/2006 e dovrà contenere i seguenti elementi tecnico-conoscitivi:

1)    Natura e caratteristiche granulometriche del terreno, per almeno 2 metri al di sotto del piano di posa dell’opera in progetto, previa esecuzione di prove di permeabilità;

2)    Soggiacenza della falda con valutazione della minima profondità della stessa in situ e direzione di deflusso;

3)    Censimento e definizione di pozzi, sorgenti e corsi d’acqua, condutture fognarie o di acqua potabile per un raggio di almeno 200 m dall’opera in progetto (Zona di Rispetto prevista dal D. Lgs. 152/2006);

4)    Planimetria generale dell’area interessata allo scarico con indicazioni riguardanti il dimensionamento delle strutture del sistema di smaltimento (sezioni e sviluppo lineare dei sistemi di affinamento);

5)    Idonea documentazione grafica e fotografica delle prove e delle indagini eseguite.

 

N.B. Per gli scarichi urbani (almeno 2000 a.e.) / industriali / prima pioggia sul suolo:

○        la ditta deve accertare e dichiarare l’impossibilità tecnica o l’eccessiva onerosità, a fronte dei benefici ambientali conseguibili,  a recapitare in corpi idrici superficiali o fognatura (art. 103  comma 1 lettera c) e che la fognatura o il corpo idrico siano a distanze superiori a quelle previste nell’Allegato 5 alla parte terza del D.Lgs.152/06 (vedi punto A6.3 della scheda A).

○        per le acque domestiche, sul suolo, l’impianto dovrà essere  conforme a DGR 219 /2011

Se lo scarico avviene in un corpo idrico non significativo per gli scarichi industriali e per gli scarichi urbani con potenza > 2000 a.e. dovrà essere presentata:

 

Relazione idrogeologica, finalizzata alla verifica del regime delle portate del corpo idrico recettore dello scarico, da redigersi a firma di un geologo abilitato allo svolgimento della professione, ai sensi dell’art. 124 comma 9 del D.lgs 152/2006 e dell’art. 30 comma 3 del P.T.A.R. e dovrà contenere i seguenti elementi tecnico-conoscitivi:

1)    delimitazione su adeguata cartografia tecnica (CTR, scala 1:10.000 oppure 1:5.000) e caratterizzazione del bacino (o sotto-bacino) idrico di appartenenza del corpo recettore, a monte dello scarico;

2)    profondità delle falde idriche presenti e loro caratterizzazione (falda freatica, artesiana, livello statico ecc), con indicazione di emergenze sorgentizie all’interno del bacino e loro caratterizzazione (tipologia, portate, ecc.);

3)    permeabilità dei terreni presenti nel bacino (o sotto-bacino) idrico di studio, ricavate da dati disponibili in letteratura, e, se necessario, da prove in sito;

4)    periodo di portata naturale nulla (espresso in giorni) nel corso di un anno del corpo recettore, secondo quanto indicato nell’art. 124 c. 9 del D.Lgs.152/2006, alla luce delle necessarie indagini geologiche e idrogeologiche (di cui ai punti 1, 2 e 3), unitamente a dati pluviometrici delle stazioni meteo più vicine, tratti dagli annali dell’Ufficio Idrografico della Regione Lazio, finalizzate a stimare in modo chiaro e in base alle più consolidate metodologie tecnico-scientifiche del settore (es. Giandotti, Kirpich,Watt-Clow, Pezzoli, ecc.), il regime delle portate del corpo idrico in questione;

5)    coordinate del punto di scarico utilizzando il sistema metrico WGS 84 (ricavabili dall’applicativo Google Earth), distinguendo in modo chiaro il punto di emissione dall’impianto di depurazione, il punto di immissione nell’eventuale condotta privata o canalizzazione e il punto di immissione nel corpo recettore finale;

6)    bibliografia di riferimento, con elencazione degli studi e pubblicazioni di settore (in versione cartacea o online) presi a base scientifica per lo svolgimento delle suddette indagini.

Nel caso di scarichi domestici <50 a.e. in corpo idrico deve essere presentata:

Dichiarazione  di trovarsi in zona urbana non isolata non fornita da fognatura e l’impossibilità di realizzazione dell’impianto di smaltimento sul suolo, secondo il Modello – Asseverazione per scarichi minore 50 ae

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Riepilogo modelli Scheda A:

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