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A Palazzo Valentini il convegno “Corruzione, mafie e beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata. Quali scenari futuri?”. Angelucci: “fondamentale riflessione seria, fondata e condivisa sui temi della legalità e della giustizia sociale”

19 Giugno 2025

Nella giornata di ieri a Palazzo Valentini ha preso il via il convegno “Corruzione, mafie e beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata. Quali scenari futuri?” che continuerà con panel dedicati fino alla giornata di oggi.

Nel corso dell’evento, promosso da Città metropolitana, dalla Pontificia Academia Mariana Internationalis, l’Associazione Sette Colonne e Armando Curcio Editore, sono state affrontate le problematiche che riguardano direttamente il principio di legalità in uno stato democratico come quello italiano, cercando di spiegare il problema relativo alla potenza delle mafie a livello nazionale ed internazionale e il fenomeno mafioso in quanto perdita del diritto di libertà e di dignità di ogni uomo.

Ad essere affrontata anche la tematica del ruolo e delle attività dell’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata, che rimane centrale nella riaffermazione della legalità attraverso la restituzione dei beni confiscati ai territori colpiti dal fenomeno ai cittadini.

Tra i relatori l’On. Lorenzo Guerini, Presidente del Comitato Parlamentare per la Sicurezza della Repubblica (COPASIR); Giuseppe Meliadò, Presidente della Corte di Appello di Roma; il Prefetto Vittorio Rizzi, Direttore Generale del Dipartimento delle informazioni per la sicurezza e Padre Stefano Cecchin OFM, Presidente della Pontificia Academia Mariana Internationalis presso la Santa Sede.

A portare i saluti della Città metropolitana di Roma Capitale e del Sindaco Roberto Gualtieri, il Consigliere metropolitano, Mariano Angelucci:

“Il grande contributo portato oggi dai relatori del Congresso, è fondamentale per far avanzare una riflessione seria, fondata e condivisa sui temi della legalità e della giustizia sociale. Con questi incontri intendiamo affrontare una delle sfide più profonde e urgenti per il nostro Paese: la lotta alla corruzione, alle mafie e la valorizzazione del patrimonio sequestrato e confiscato alla criminalità organizzata. Parlare di legalità, oggi, non è un esercizio retorico. È un dovere concreto, una responsabilità civile. Questo è il nostro compito: spezzare ogni legame tra economia, potere e criminalità. Le mafie non sono solo strutture criminali: sono modelli alternativi di “potere” che si radicano dove lo Stato è più debole. E noi in quanto rappresentanti istituzionali, non possiamo permetterlo. Ed è per questo che la funzione dell’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati assume un ruolo centrale: restituire ai territori ciò che è stato sottratto alla collettività. È il simbolo più concreto di una giustizia che funziona, di una democrazia che reagisce, di una Repubblica che non si arrende. Come rappresentante delle istituzioni locali, credo che la nostra risposta debba essere coordinata e determinata. Serve una cultura della legalità che parta dalle scuole, continui nei luoghi della politica, e si concretizzi nei gesti quotidiani della pubblica amministrazione. E serve anche un forte investimento civile: perché solo con la partecipazione consapevole dei cittadini si costruisce uno Stato autenticamente giusto.”