MENU

Storia e archeologia della Palude di Torre Flavia

La Torre Flavia

La Palude deve il nome ai ruderi dell’antica Torre Flavia, torre rinascimentale a pianta quadrata del XVI secolo,che la sovrastano. Essa fu eretta, probabilmente sui resti di una costruzione più antica, dal cardinale Flavio Orsini, su ordine del Pontefice Leone X, testimonianza del sistema difensivo costiero dello Stato Pontificio e in stretta connessione con il Castello di Palo, che ospitava, allora, una guarnigione. La Torre è stata danneggiata da un bombardamento durante la seconda guerra mondiale.
Da notare lo spostamento della posizione della Torre rispetto alla costa, forse il segno più immediatamente percepibile dell’erosione costiera.
La civiltà etrusca ha lasciato molte testimonianze nella zona, molte delle quali, come i numerosi corredi funerari rinvenuti nelle vicine necropoli, sono conservate al Museo Nazionale Etrusco di Cerveteri: vasi, urne, oggetti di uso quotidiano, anfore, sarcofagi riconducibili ad un periodo compreso tra il IX e il II secolo a.C.
Il Museo è allestito nel Castello Medievale in piazza Santa Maria.

Nei pressi di Cerveteri sono numerosi i complessi funerari etruschi, ma il più importante è certamente quello della Banditaccia. Il suo nome deriva dal fatto che nel medioevo la zona era stata messa al “bando” dalla Chiesa. La necropoli si estende per circa 450 mq, di cui 80 sono visitabili. E’ caratterizzata da diverse tipologie di tombe tra cui quelle realizzate all’interno di tumuli di notevoli dimensioni (alcune hanno un diametro di circa 30 metri), databili intorno al VII secolo a.C. e formate da un corridoio (dromos), due piccole celle laterali, un ambiente longitudinale e uno circolare, chiamato vestibolo.

Nell’area adiacente alla Torre sono visibili i resti di una villa di epoca romana con annesse delle vasche per la piscicoltura, dette “peschiere”.