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Il progetto di inanellamento dell’avifauna selvatica

      Martin pescatore (Alcedo atthis L.)

Le zone umide in ambienti mediterranei hanno subito una notevole contrazione in particolare nel corso del secolo passato. La disponibilità limitata di queste zone fa sì che, anche quelle di ridotta superficie possono consentire la nidificazione, la sosta, l’alimentazione e lo svernamento di diverse specie di uccelli acquatici e di Passeriformi. Il valore di queste zone umide lungo la fascia costiera è particolarmente importante, poiché un numero considerevole di migratori e svernanti le utilizzano nel corso dei loro periodici spostamenti. I contingenti migratori sono soggetti a spiccate fluttuazioni annuali sia numeriche, sia nei picchi stagionali del passaggio degli individui. Così la conoscenza dei movimenti migratori in un’area, anche ai fini di una sua corretta gestione, richiede indagini pluriennali. Dal 2000, la Città metropolitana di Roma Capitale, gestore dell’area protetta,  ha avviato una attività di inanellamento scientifico dell’avifauna presso il Monumento naturale “Palude di Torre Flavia” in convenzione con il Dipartimento di Biologia animale e dell’Uomo dell’Università di Roma ‘Sapienza’ (coordinamento: Dr. A. Sorace). Tale attività ha permesso di approfondire alcuni aspetti delle modalità del passaggio delle specie ornitiche, che utilizzano l’ambiente di canneto per la sosta e l’alimentazione durante i periodi migratori. La stazione è divenuta, negli anni, il punto di riferimento per attività di educazione ambientale promosse in molte scuole medie inferiori e superiori di Cerveteri, Ladispoli, Fiumicino e Roma. Le attività di inanellamento si svolgono localmente in prevalenza  durante il periodo di passo autunnale e primaverile.

Per richiedere ulteriori informazioni sulle giornate si prega di contattare il referente dell’area protetta (Corrado Battisti: c.battisti@cittametropolitanaroma.gov.it)