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Il valore economico totale (VET) delle aree naturali del territorio metropolitano

Il Valore Economico Totale dei boschi, delle zone umide, del paesaggio dell’agro-romano

Il progetto ha voluto identificare il valore economico dei beni e servizi ambientali erogati da ecosistemi e/o paesaggi di interesse prioritario per il territorio della Città metropolitana di Roma Capitale: i boschi, le zone umide e il paesaggio dell’agro romano.

Questi ambenti generano, infatti, una serie di servizi e beni “comuni” che vanno molto al di là della mera produzione agricola o forestale, sebbene la loro stima diretta non sia quasi mai presente nelle azioni di policy, programmazione e gestione territoriale. È, quindi, utile e in alcuni casi necessario, se si intendono perseguire politiche di sostenibilità, stimare la consapevolezza sociale del valore dei flussi di servizi / beni generati dai sistemi ambientali mediante strumenti specifici.

Non a caso il tema del riconoscimento dei “beni comuni” è ormai da anni obiettivo di politiche di sviluppo sostenibile, come ad esempio quelle di Sviluppo Rurale con le quali si incentiva il ruolo dal settore agricolo e forestale nel generare servizi e beni ambientali “comuni” mediante la manutenzione e la gestione dei paesaggi rurali.

La Città metropolitana, come Ente di coordinamento territoriale per uno sviluppo sostenibile, ha iniziato a riempire questo vuoto con un notevole sforzo tecnico-scientifico attraverso la realizzazione di un progetto di educazione ambientale che ha consentito di stimare le principali componenti del Valore Economico Totale (VET) degli ecosistemi e dei paesaggi ricordati: il valore d’uso e il valore di non uso.

Il valore d’uso è espresso da un beneficio diretto o indiretto che si trae dall’uso di una risorsa, ad esempio dalla vendita di derrate alimentari o di legna, e si desume dai prezzi di mercato.
I valori di non uso, invece, non possiedono un vero mercato e sono stimati in base alla “disponibilità a pagare” dei cittadini contribuenti per il mantenimento di beni o servizi ambientali, come la qualità delle acque o la possibilità di avere disponibili una certa campagna o bosco. Questo meccanismo di stima comporta uno sforzo senza il quale, però, la componente di non uso (non-mercato) del valore dei beni ambientali – che la ricerca degli ultimi decenni ci insegna essere nettamente dominante rispetto alla componente di uso diretto (mercato) – sfuggirebbe ad una buona politica.

La procedura di stima adottata nella ricerca è stata di tipo conservativo per assicurare la massima robustezza analitica e rendere i risultati applicabili in via definitiva da una Pubblica Amministrazione, selezionando tra i metodi disponibili quelli più consolidati, in particolare a preferenza stabilita, e verificando la solidità dei risultati ottenuti.

Oggi la Città metropolitana dispone di una prima serie di valori di non uso (non-mercato) medi annui di riferimento, valutati dai propri cittadini, dei beni e servizi ambientali erogati a tre sistemi ambientali prioritari, nonché della stima media annua dei corrispondenti valori di uso diretto desunti dai mercati locali.
I valori sono stati riportati sul Sistema Informativo Territoriale (SIT) Provinciale e assegnati sia agli ecosistemi e/o paesaggi considerati dalla ricerca applicativa sia agli ecosistemi e/o paesaggi a questi strettamente assimilabili.

Ciò oggi consente ad ogni Pubblica Amministrazione e ad ogni cittadino di verificare i valori di non uso (non-mercato) e i valori di uso diretto (aggiornabili in base ai prezzi di mercato) di tutti gli ecosistemi e/o i paesaggi considerati, ed utilizzarli come benchmarks per ogni scopo amministrativo, economico o sociale utile (stima di un danno ambientale, processi decisionali, ecc.), favorendo lo sviluppo di scelte sostenibili nella gestione del territorio anche mediante un approccio bottom up.

Allegati

Il valore economico totale di boschi, aree umide e paesaggio rurale della Città metropolitana